Vaccini per le persone con disabilità. Importante segnale della Regione Lazio

Un segnale positivo arriva dalla Regione Lazio in merito alla campagna di vaccinazione delle persone con disabilità. Nella mattinata di oggi si è infatti proceduto alla somministrazione del vaccino per tutte le persone ricoverate presso il reparto di Unità Spinale del CTO "Andrea Alesini" di Roma, in cui vengono curate e riabilitate persone che hanno subito una lesione al midollo spinale, quindi esposte a maggior rischio in caso di contagio da Covid-19. Nel pomeriggio accadrà la stessa cosa al Centro Paraplegici di Ostia.
Per l'occasione erano presenti in reparto anche l'Assessore regionale alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria Alessio D'Amato e il Direttore Generale della ASL Roma 2 Flori Degrassi. "E' un segnale importante per tutte le persone con disabilità - commenta Daniele Stavolo, presidente dell'Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio - che fanno parte delle cosiddette persone vulnerabili e non hanno la
possibilità di rispettare le regole del distanziamento fisico a causa delle loro necessità assistenziali, considerando anche la drastica riduzione delle dosi vaccinali a disposizione della Regione. E’ un bel segnale anche che si cominci da servizi specializzati pubblici". Il Dr. Claudio Pilati, direttore del reparto Unità Spinale di Roma ha rafforzato: “Oggi ci sentiamo di rappresentare tutte le persone con condizioni di estrema fragilità. La vaccinazione di tutte le persone con lesione midollare degenti in Unità Spinale segna un importante momento nella ripresa graduale dei momenti di socializzazione ed incontro con i loro familiari, elementi determinanti per la corretta e progressiva attuazione del Progetto riabilitativo durante la
loro degenza“.
Il programma di vaccinazioni per le persone con lesione midollare continuerà anche per gli utenti ambulatoriali. Allo stesso tempo si seguirà questa linea di azione per tutte le disabilità indicate prioritarie
nel piano nazionale, ovvero passare attraverso i servizi che li hanno in carico. Ciò vale anche per i caregiver laddove previsto dal piano nazionale. “E’ importante anche che la Regione Lazio – prosegue Stavolo - porti
all’attenzione del governo le contraddizioni del piano nazionale come ad esempio persone con SLA sono incluse come prioritarie, mentre non lo sono distrofie muscolare o atrofia muscolare spinale, caregiver di
emofiliaci sono prioritari, ma non quelli di gravi disabilità persino quelle disabilità considerate nel piano vaccinale nazionale come prioritarie. Ad oggi la Regione calcola in 50.000 i soggetti vulnerabili. Crediamo
che aggiungerne 20.000 circa possa salvare vite e restituire alla vita le persone con disabilità”. Ovviamente nelle more del rallentamento della campagna vaccinale: “Abbiamo visto strutture pronte e l’intenzione
positiva della Regione. Speriamo che le difficoltà produttive dei vaccini vengano presto superate” conclude
Stavolo.